Enneagramma: una mappa per comprendere e per comprendersi

L'Enneagramma può essere uno strumento prezioso per capire se stessi, utile per interagire con gli altri al meglio delle nostre e delle loro possibilità.

Non sappiamo molto sulla sua origine. Derivato probabilmente da una sapienza antichissima (il nome deriva dal greco ennea - nove e gramma - segno), sembra sia sempre stato trasmesso per tradizione orale da maestro a discepolo quale disciplina esoterica.

In occidente venne introdotto all'inizio del Novecento da Georges Ivanovič Gurdjieff (1866-1949), che  riscoprì in Asia centrale; venne poi sistematizzato in chiave psicologica a partire dagli anni Sessanta/Settanta da Oscar Ichazo (1931-2020) e da Claudio Naranjo (1932- 2019).

Graficamente è rappresentato come un cerchio suddiviso in nove punti che partono dall'Uno per arrivare al Nove detti, appunto, Enneatipi. I punti sono uniti da linee, che rappresentano i collegamenti; i numeri a fianco sono invece le ali. Sia i collegamenti che le ali influenzano l'Enneatipo.

Questo può dare il senso di come tale sistema sia elaborato e come non sia possibile incasellare le persone in un semplice numero. Partendo da tale presupposto e dal fatto che ognuno è unico e irripetibile, esistono tuttavia dei comportamenti che possono essere compresi in se stessi e negli altri e che possono quindi portare ad una migliore comunicazione.

Ma come si diventa un Enneatipo?

Ogni essere umano nasce con proprie potenzialità ed è nelle proprie esperienze che incontra il mondo (sia come ambiente che come altri), reagendo a stimoli esterni e creando dei meccanismi di difesa che spesso si irrigidiscono nel tempo.

Possiamo quindi affermare che ogni Enneatipo è una sorta di cristallizzazione di questi meccanismi di difesa che si struttura attorno a:

  • un nucleo emozionale (ovvero la passione dominante);
  • un nucleo cognitivo (la fissazione dominante);
  • un nucleo che riguarda la sfera dell'istintualità dell'attività umana (istinto di conservazione, sociale e sessuale).
Va detto che le passioni nevrotiche e le fissazioni hanno il loro contraltare in virtù e idee sane, verso le quali tendere per migliorare se stessi e per accettare il comportamento di chi ci circonda.

Se riusciamo a consapevolizzare le nostre fissazioni, le nostre passioni e le nostre istintualità, riusciremo ad accettare quelle parti dell'altro che riteniamo negative.

Sebbene su alcuni nostri aspetti non sia possibile intervenire (ci si riconosce e si rimane in un determinato Enneatipo tutta la vita), è tuttavia possibile smussare le parti nevrotiche per arrivare a migliorare ciò che di positivo è in ognuno di noi.

L'idea che gli individui possano essere raggruppati in alcune limitate categoria psicologiche è presente fin dall'antichità classica. Secondo questo orientamento di pensiero ogni individuo sviluppa, nei primi anni di vita, una particolare personalità e carattere. Ogni personalità presenta un insieme di schemi mentali inconsci che regolano l'affettività, la percezione e l'azione e che dipendono sia da variabili biologiche sia dalla storia individuale. (M. D'Agostino, F. Fabbro, Enneagramma e personalità)

I nove Enneatipi sono suddivisi in base a caratteristiche comuni, ognuno dominato da una particolare passione verso la quale hanno, comunque, atteggiamenti differenti; essi possono essere raggruppati sulla base di caratteristiche comuni: Due, Tre e Quattro sono i caratteri più emotivi; Cinque, Sei e Sette quelli più razionali; Otto, Nove, Uno, quelli più istintivi.

Ogni Enneatipo ha tre sottotipi: un sottotipo riguarda la sopravvivenza e la soddisfazione dei bisogni primari (conservativo); uno riguarda il rapporto uno-a-uno o di coppia (sessuale); uno riguarda il rapporto con gli altri (sociale): tutto ciò porta a 27 sottotipi, indice della ricchezza dell'Enneagramma.

Cercando di approfondire al meglio questo sistema, lo possiamo utilizzare come anticipazione: conoscendo la personalità che abbiamo di fronte, potremo prevedere quale comportamento adotterà in un momento di stress o in un momento di tranquillità. Questo può essere utile ad evitare le manifestazioni negative e a migliorare le relazioni. Diventa anche uno strumento di accettazione dacché, comprendendo le sofferenze e le potenzialità negli altri, è possibile comprenderne anche gli aspetti positivi.

Infine è sicuramente un potente strumento per la comunicazione, in quanto si è portati a capire e farsi capire.

Anche se può essere utile confrontarsi con un osservatore imparziale o con una persona esperta, non permettete a nessuno di incasellarvi in un numero dell'Enneagramma. Solo voi vi conoscete abbastanza per individuare la vostra compulsione fondamentale. (T. Fumagalli, Enneagramma in pratica)
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