Abbiamo ucciso la Morte

Abbiamo ucciso la Morte, dimenticando come si vive, limitandoci ad esistere.

Crediamo che la Morte riguardi solo ed esclusivamente gli altri, tant'è che nemmeno riusciamo a immaginare un mondo senza la nostra presenza.

Eppure... (eppure!)... prima o poi tutti dovremo farci i conti.

Il tempo scorre inesorabile sulle nostre teste; nel mentre la maggioranza della gente si lamenta continuamente di come vanno le cose e trova la propria esistenza piatta ed insoddisfacente. Si ritrova a fare lavori che non gli appartengono perché mangiare è necessario; a rimanere con persone che non amano più per paura della solitudine; a vivere ogni giorno uguale a se stesso scivolando nell'abitudine di una vita che non è più loro.

Ed ecco che i sogni vengono dimenticati e lasciati andare, persi, volatilizzati in un alito di vento che li soffia via....

...a volte raccolti da coloro che non pensavano di avere sogni, osservati un attimo, magari rubati, per lo più di nuovo ignorati.

La vita viene vissuta per la maggior parte del tempo come un qualcosa di eterno e sempre uguale a se stesso, non certo come fosse un miracolo da cogliere ogni giorno per le possibilità infinite che si creano.

La vita è rischio. E' provare anche quando il timore di fallire ci alita sul viso e cerca di impedire il cambiamento.

Certo: la morte fa paura ma, parafrasando Epicuro, è una cosa che non ci riguarderà quando sarà il nostro momento.

E allora portiamo avanti le nostre emozioni, i nostri sogni; combattiamo per ciò in cui crediamo, per far sì che il tempo a noi concesso  non si limiti all'esistere! Non rimandiamo ogni volta sperando nel domani. Il domani lo decidiamo noi, con le nostre scelte e le nostre azioni oggi.

C'è sempre un'opportunità da cogliere che ci viene proposta una, dieci, cento volte, ma non per l'eternità. Sta a noi decidere: prima di tutto vederla; poi trovare il coraggio per seguirla.

(...)
La vita non è uno scherzo. (...)
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
(Nazim Hikmet - Alla Vita)